Gite nei dintorni

Viterbo e Villa Lante

La duecentesca città dei papi e l’architettura viva del giardino all’italiana, luogo di svago per nobili e cardinali.

Cose da vedere a Viterbo

Città di grandi tradizioni storiche, fu sede, nel corso del XIII secolo, della corte pontificia decisa ad allontanarsi dagli intrighi romani, e qui trovò un confortevole rifugio allietato dalla salubrità delle sorgenti termali ancora oggi disseminate nelle campagne circostanti. 

La visita del centro storico, tuttora racchiuso entro la cinta muraria medievale, inizia dal Palazzo dei Priori, da oltre cinque secoli residenza del Comune, con la rutilante decorazione manierista della Sala Regia.

Per via San Lorenzo si raggiunge la parte più antica: superate la piazza del Gesù, centro politico della città fino alla metà del XIII sec, e piazza della Morte con la caratteristica fontana a fuso, si giunge al colle del Duomo, il nucleo originario dell’abitato, dove sorge il simbolo storico e architettonico di Viterbo, il Palazzo Papale. All’interno di questa residenza-fortezza preceduta dalla ardita loggia gotica nacque la consuetudine del Conclave, ed avvenne la più lunga e sofferta elezione papale della storia. 

La passeggiata si conclude nel quartiere di S. Pellegrino, ancora integro nell’aspetto medievale originario, con le sue abitazioni ornate di balconi fioriti, le torri e i profferli, le botteghe artistiche e antiquarie.

Cose da vedere a Bagnaia

Appena fuori Viterbo incontriamo Bagnaia, tranquillo borgo ai piedi dei Monti Cimini, ricco di acque, di ampie distese boscose e di abbondante selvaggina, dove alla fine del XV secolo fu recintata una zona adibita a scopi venatori, ad uso e consumo dei vescovi viterbesi. Il complesso fu poi gradualmente trasformato in ameno luogo per passeggiare, allietato dal gorgoglio di fontane disseminate nel bosco, ma solo l’intervento del cardinale Gambara darà alla Villa l’attuale aspetto architettonico che, all’epoca, la fece ritenere una delle più famose ville romane ed ancora oggi il “fior fiore” dell’arte del giardino nel Rinascimento italiano.

L’armonioso disegno d’insieme si sviluppa assecondando con le sue terrazze il naturale pendio della collina, dove due eleganti palazzine gemelle fanno da quinte scenografiche ai riquadri vegetali delle aiuole e ai fantasiosi giochi d’acqua delle fontane.

Appunti di Viaggio: